Fatte queste debite considerazioni, procederemo con il seguente metodo di lavoro:
- Individuazione dell’immobile
- Attuale uso e stato
- Proposte ed idee per un recupero e/o riutilizzo
- Fattibilità tecnica della proposta
Gli Immobili presi in considerazione nell’analisi, che rientrano in quello che possiamo definire “Polo Culturale”, sono:
- Castello Svevo
- Cinema Kursaal
- Pescheria
- Auditorium Scuola Media
- Scuola Diaz
CASTELLO SVEVO
- Attualmente il Castello Svevo ospita la Pinacoteca e la Biblioteca che il Magnifico Rettore Moroni ha donato alla cittadinanza portorecanatese. L’Arena Beniamino Gigli, viene utilizzata per gli spettacoli estivi. Tenuto conto del buono stato conservativo della struttura storica, è possibile ragionare su una sua valorizzazione sia in termini turistici che di disponibilità.
- Per una completa valorizzazione della struttura storica si suggerisce l’istituzione di un museo archeologico che sappia integrarsi quanto più possibile in un percorso storico culturale innovativo, con la già presente Pinacoteca. Il museo si svilupperebbe su due piani, e valorizzerebbe oltre alla collezione notevole del Moroni, anche il sito archeologico di Potentia, con la disponibilità e l’accessibilità al pubblico del numeroso corredo di reperti e suppellettili rinvenuti nell’area dell’antica città romana. Da ricordare che attualmente i reperti sono conservati al Museo Storico delle Marche, il Palazzo Ferretti di Ancona, ma non sono visibili al pubblico. Inoltre il museo può essere arricchito con la possibilità di utilizzare la torre dell’orologio sia per un percorso tematico, ad esempio sulla vita di Biagio Biagetti, sia sulla possibilità di goderne del panorama.
- La fattibilità tecnica ed economica non comporterebbe un esborso particolarmente oneroso per il Comune di Porto Recanati vista sia la qualità e lo stato dell’immobile, sia la necessaria compartecipazione locale, regionale e ministeriale al progetto di istituzione di un più ampio museo storico – archeologico del Comune di Porto Recanati.
CINEMA KURSAAL
- Attualmente il Cinema Kursaal è stato ammodernato dal privato che ne gestisce la sala. L’edificio esterno necessita di interventi di restauro anche se la struttura si presenta sostanzialmente integra. Tenuto conto del buono stato conservativo dell’immobile è lecito pensare ad un suo utilizzo più completo.
- Per una riqualificazione del Cinema Teatro Kursaal, in accordo con il privato, è possibile istituire un calendario di proposte di spettacoli teatrali di cartello di valenza sia nazionale che locale, valorizzando le compagnie teatrali della zona che certamente non mancano. Questo non solo restituirebbe alla comunità il Teatro che manca, ma permetterebbe un uso ottimale della struttura. Per completare il progetto di rilancio, è necessario sfruttare i locali dietro, fronte mare e davanti, fronte piazza, con esercizi commerciali e strutture ricettive che possono avvalersi dell’incantevole panorama della balconata al primo piano, fronte mare. Soprattutto d’estate diventerebbe polo di aggregazione non solo culturale, ma anche punto di riferimento per un turismo di eccellenza.
- La fattibilità tecnica ed economica è legata alla compartecipazione del privato che finanzierebbe il rilancio della struttura, con l’ammodernamento e l’adeguamento degli spazi lasciati liberi dalla polizia municipale, restituendo alla cittadinanza un immobile strategico per il rilancio del turismo con il ricco percorso storico – culturale – museale – teatrale della principale piazza del paese, fatto con la combinazione Castello Svevo e Cineteatro Kursaal, vera cartolina di benvenuto del Comune di Porto Recanati ai turisti e non solo.
PESCHERIA
- La Pescheria, essendo di recente costruzione, si presenta strutturalmente integra e di fatto immediatamente utilizzabile.
- Ex Mercato Ittico, ospita oggi la Capitaneria di Porto, un esercizio commerciale per la vendita al dettaglio dei prodotti ittici, magazzini per confezionamento del pescato e sale a disposizione delle associazioni pescatori. Un uso ottimale della struttura, vista anche la posizione facilmente raggiungibile e usufruibile per gli ampi parcheggi circostanti, suggerisce l’idea di istituirci il “Museo del mare” e di tutte le “Arti Artigiane e dei Mestieri”. Inoltre può essere prevista la disponibilità a seconda delle esigenze, di una sala conferenze che sopperisca alla sopravvenuta indisponibilità della Sala Biagetti, utilizzata per il nuovo Museo Archeologico. Il riutilizzo integrale di questa struttura altrimenti periferica e sotto – utilizzata, valorizzerebbe il tessuto urbano a nord del paese, con la sistemazione, non ancora ultimata da parte dell’Immobiliare Zeus, della viabilità in direzione Scossicci per via del sottopasso di Via del Sole, decongestionando il traffico in entrata e uscita da nord sulle due direttrici, Via del Sole e Via Brodolini.
- La fattibilità tecnica non comporta alcun impegno particolare se non lo studio della ri – allocazione degli spazi. La fattibilità economica si basa su un esborso importante per l’Amministrazione, visto che si tratta di un intervento su un’ampia superficie che va dalla ferrovia fino al mare, ed è lecito pensare che il progetto venga sviluppato con un piano pluriennale di investimenti. L’obiettivo di un pieno recupero urbanistico attraverso una “cerniera accessibile”, tra il tradizionale quartiere “Castelnuovo” e i nuovi quartieri “Scossicci – Del Sole”, di fatto diventa per noi, una priorità per una razionale politica di investimenti delle future amministrazioni. In tal senso va considerato essenziale al progetto di riqualificazione urbana, il legame coerente tra gli spazi pubblici e l’accessibilità ad essi. Questo si ottiene con un’adeguata viabilità ed un’effettiva disponibilità delle aree. Pur trattandosi di interventi impegnativi e con budget elevati, tale progetto riporterebbe la giusta attenzione su un quartiere storico della città, dotato di grandi potenzialità non ancora interamente sfruttate.
- Integrando in misura ottimale l’enorme mole del nuovo costruito (area Immobiliare Zeus) con il tessuto urbano circostante già esistente, verrebbero sanate oltre alle evidenti carenze urbanistiche anche una mole ingente di illegalità perenti poste in essere con disinvolta continuità dalle amministrazioni succedutesi dalla fine degli anni 90 ad oggi. Intendiamo riferirci alla mancata attuazione del dispositivo della lottizzazione convenzionata approvato fin dal maggio del 1989, secondo il quale: a) il capannone Nervi e le aree su cui esso insiste dovevano essere ceduti al Comune onde realizzarvi le strutture necessarie all’intera area portuale prevista nella zona, in funzione della quale per altro l’intera previsione urbanistica del comparto era stata a suo tempo adottata; b) dovevano essere realizzate a propria cura e spese dal lottizzante le opere di urbanizzazione, tra le quali appunto un collegamento viario importante tra l’area portuale e l’entroterra in ogni direzione, la mancata attuazione delle quali ha costituito illegittimo pretesto per la serie infinita di proroghe di validità della lottizzazione concesse al lottizzante, onde permettergli, con varianti apposite adottate “à la carte” dalla Pubblica Amministrazione di spuntare quote di ulteriore volumetria realizzabile, nonostante la recente “dichiarazione di conformità” della variante generale al PRG di Porto Recanati in adeguamento al PTC abbia definitivamente escluso nell’area ogni possibilità di ulteriore edificazione. Diciamo “proroghe illegittime” perché le condizioni contenute nel testo della lottizzazione fin dal lontano 1989, condizioni mai per altro modificate, sottoscritte liberamente dalle parti, prevedevano che, a seguito della mancata realizzazione delle opere a carico del lottizzante entro il periodo di validità della convenzione, sarebbe subentrato con potere di surroga il Comune, dando loro attuazione con l’impiego della fideiussione a garanzia accesa per lo scopo dal Lottizzante a favore del Comune e ciò, in assenza di qualsiasi evidente motivazione, “non è stato mai fatto”; sarebbe ormai ora di porre fine a questa disdicevole commedia.
AUDITORIUM SCUOLA MEDIA “E. MEDI”
- Stiamo parlando di una struttura sostanzialmente nuova e inutilizzata.
- Mantenendo l’attuale destinazione d’uso, si rende assolutamente necessario sviluppare i collegamenti e soprattutto l’accessibilità della struttura ad un pubblico il più ampio possibile. Data la cronica mancanza di parcheggi nelle immediate vicinanze, il lavoro di “riqualificazione” della struttura non passa per la struttura stessa, ma porta ad individuare ogni possibile “aggancio” dell’Auditorium ad una razionale viabilità ed accessibilità. L’unica soluzione possibile considera l’utilizzo di un parcheggio di ampie dimensioni nella zona di recente lottizzazione non ancora ultimata, delle “Torri di Avvistamento”. Nella zona adibita a parco, è prevedibile la costruzione di un parcheggio interrato, non sotterraneo, che permetta di mantenere l’aspetto gradevole di un arredo urbano in superficie fatto di parchi e spazi da destinare al pubblico. La distanza comunque minima di un centinaio di metri, permetterebbe lo sfruttamento consono di un’immobile pubblico dall’eccellente struttura e funzionalità, restituendo al Comune di Porto Recanati, uno spazio per convegni e conferenze di alto livello.
- La fattibilità tecnica ed economica del progetto non comporta alcun impegno particolare per l’Amministrazione Comunale se non per quanto riguarda il parcheggio interrato. In tal senso è auspicabile un concorso del privato nella realizzazione della struttura. Il parcheggio costituirebbe altresì una notevole “valvola di sfogo” per le esigenze del traffico in entrata da sud.
SCUOLA DIAZ CORSO MATTEOTTI
- L’immobile strutturalmente non presenta particolari problemi anche se, almeno nell’edificio principale, richiede interventi di messa a norma degli impianti. Il comparto di cui la struttura fa parte, possiede caratteristiche tali da suggerirne almeno due ipotesi di ri – utilizzo.
- 1^ Ipotesi: l’opera di ristrutturazione che assumerà un senso definitivo soltanto con la futura ri – sistemazione dell’edificio principale, in passato usato come plesso scolastico, si presta ad un utilizzo molteplice. Al piano terra dell’edificio, la destinazione più immediata è data dal trasferimento su esso e dal successivo ampliamento della Biblioteca Comunale, con una probabile destinazione di alcuni spazi a video e ludoteca tramite le ultime tecnologie in fatto di multimedialità. Al piano di sopra, verrebbero trasferite le strutture del Centro Giovanile, dell’Informagiovani, della Banda Musicale e di tutte le Associazioni culturali e non, già riconosciute dal Comune di Porto Recanati, comprese le sedi per i gruppi consiliari. Ma data la posizione privilegiata, questa struttura complessa può essere valorizzata pienamente solo attraverso lo sfruttamento integrale e funzionale di tutti gli spazi attorno all’edificio principale. Il cortile interno, adeguatamente pavimentato, si offrirebbe ottimamente per l’utilizzo a parco di quartiere, accessibile da ogni lato e con elementi di arredo urbano progettati in modo da poter essere usati sia in maniera tradizionale sia come spunti per giochi non organizzati. Gli spazi destinati alle attività sportive e servizi, verrebbero recuperati con la creazione di un unico grande immobile di carattere commerciale, fatto di gallerie e negozi, in modo da creare una sorta di “centro commerciale nel centro storico”, accessibile e fruibile in modo razionale con la contestuale costruzione di un parcheggio sotterraneo che insista in tutta l’area attorno all’ex edificio scolastico, con rampe di accesso sul lato nord e di uscita sul lato est della struttura. 2^ Ipotesi: mentre la prima ipotesi contempla un intervento integrativo con ristrutturazione conservativa dell’esistente, in questa seconda ipotesi proponiamo un intervento “integralmente sostitutivo” dell’attuale stato urbanistico del comparto, da attuarsi mediante lo strumento dell’”accordo di programma”. Si tratta cioè di intervenire su tutto l’isolato ad eccezione ovviamente degli immobili di proprietà privata siti sull’angolo sud-est di esso (a meno che, ma questa ha il mero valore di ipotesi di lavoro, non si ottenga da apposita trattativa con i proprietari la possibilità di disporre della loro proprietà). Esecutivamente si tratta di: recintare l’intero isolato per tutta la durata del cantiere (3 – 4 anni); demolire tutto il complesso di edifici ivi esistenti; procedere ad uno scavo di profondità tale da consentire la realizzazione di un piano interrato (eventualmente in relazione alle possibilità tecniche anche due) da destinarsi a parcheggio custodito; costruire poi un piano terra (ad esclusione di un chiostro interno per luci tecniche da destinare a galleria coperta a quota solaio sul PT) da destinare ad attività commerciali; realizzare quindi due piani sovrastanti, da destinare ai fini già elencati nella prima ipotesi.
- Chiaramente il recupero funzionale e strutturale dell’intero complesso Scuola Diaz, non può essere sostenuto dalle casse comunali utilizzando i tradizionali mezzi di finanziamento, neanche in un ottica di progetto pluriennale. L’unico modo per finanziare il recupero dell’edificio principale e dell’area cortile nella prima ipotesi, è quello di stipulare un accordo di programma con un privato che si accolli l’onere dell’intero recupero urbano e strutturale con in cambio la cessione dell’edificio destinato a “centro commerciale nel centro storico” e l’uso pluriennale ma non la proprietà, del parcheggio sotterraneo. Nella 2° ipotesi non cambiano i criteri di finanziamento salvo il fatto che si opererebbe su quantità di mezzi finanziari notevolmente superiori. Altra differenza tra le due ipotesi è che il traffico veicolare da e per, nel primo caso resterebbe soddisfatto dalle vie Gardini e Bramante, mentre nel 2° dovrebbe prevedere una uscita sul Corso in diretto collegamento con il cavalcavia, in considerazione del notevolmente maggiore volume di traffico.